Mitral Academy promuove l'importanza di centri specializzati in valvole mitrali - i cosiddetti mitral reference center - per offrire ai pazienti con valvulopatia mitralica accurata diagnosi e idoneo trattamento, se possibile conservativo.
Oggigiorno circa un quarto delle valvole mitrali che vengono sostituite potrebbero invece essere riparate con tecniche mini-invasive. "Affinché questo trend possa diminuire - ha spiegato Giuseppe Speziale, cardiochirurgo specializzato in chirurgia mitralica e Presidente della Mitral Academy, in occasione del congresso
MICS2016 -
è importante riferire i pazienti affetti da patologia mitralica verso strutture ad alto volume, i cosiddetti
‘mitral reference center’, strutture dove sono rappresentate avanguardie diagnostiche (e.g. ecografia) e terapeutiche (incluse le cosiddette
catheter based procedure, quali mitral clip etc.)".
LA VALVULOPATIA MITRALICA
Cos'è
La valvulopatia mitralica è una patologia complessa, che si può essenzialmente manifestare come stenosi, insufficienza o steno-insufficienza. "Le forme stenotiche sono sicuramente in diminuzione nel mondo occidentale - spiega Speziale - mentre sempre più frequentemente vengono osservate le forme di insufficienza organica o funzionale: quest’ultime sono quelle che possono essere riparate, ossia in cui si può preservare la valvola natia del paziente".
La valvulopatia mitralica è una delle
patologie valvolari più diffuse al mondo, anche se sottostimata. Un tempo l’etiologia reumatica era la più frequente, ma a tutt’oggi le forme ischemiche e degenerative sono più rappresentate. "Se non correttamente diagnosticata e trattata in tempo - spiega Speziale - determina sintomi importanti quali difficoltà respiratorie e deterioramento irreversibile a livello cardiaco. Al giorno d’oggi, grazie anche alle tecnologie mini-invasive è possibile trattare soggetti ad alto rischio, quali gli anziani o le basse funzioni ventricolari, con eccellenti risultati".
La Mitral Academy ha come
obiettivo quello di riuscire a proporre un processo di
sensibilizzazione per il trattamento precoce dell’insufficienza mitralica organica anche se asintomatica. "L'intervento precoce - sottolinea Speziale - nei pazienti asintomatici potrebbe essere vantaggioso per evitare ripercussioni sul cuore se la percentuale di riparabilità della valvola supera il 90-95%".
Il trattamento precoce della valvulopatia mitralica
Medici di medicina generale, cardiologi e i centri di riferimento non sono ancora adeguatamente in network e accade di frequente che i medici non specializzati in materia che per primi intercettano il paziente non sappiano quando e dove indirizzare il malato.
Quando
Secondo la Mitral Accademy bisognerebbe riferire il paziente ai centri specializzati quando
l'insufficienza mitralica è severa anche se asintomatica. La diagnostica d'eccellenza in questo caso è quella ecocardiografica. Un invio precoce ai centri specializzati permetterebbe al paziente di giovare dell'expertise medica oggi a disposizione per riparare la valvola senza dover arrivare alla sostituzione e evitando ripercussioni sul cuore.
Dove
Dove indirizzare il malato con valvulopatia mitralica? Per un clinico non specializzato in questo specifico campo accompagnare un paziente verso la scelta di un centro non è semplice. "Sicuramente questo è il punto cardine - afferma Speziale. Mitral Academy vorrebbe contribuire nell’identificazione dei criteri fondamentali per un mitral reference center, ossia quali caratteristiche un centro cardiochirurgico debba possedere per qualificarsi come tale". Tra gli scopi della Mitral Academy ci sono quello di indagare:
- quali centri fanno questo tipo di operazioni,
- i volumi trattati,
- i risultati ottenuti.
I centri specializzati devono infatti avere un elevato volume procedurale, la presenza di un mitral-team e dei laboratori emodinamici ed ecocardiografici.
La Mitral Accademy sta lavorando per cercare di definire dei criteri che individuino i reference centers per aiutare i clinici e i pazienti a effettuare una scelta informata. La best mitral practice, infatti, è possibile unicamente nei mitral reference centers, luoghi ad alto volume procedurale con chirurghi e clinici specializzati nel settore.
"In strutture con queste caratteristiche potrebbe essere possibile raggiungere il 100% di ‘repair rate’ - aggiunge Speziale. Oggi quindi per i pazienti e la comunità il rischio principale è quello di non essere informati e quindi di non poter usufruire dei centri di riferimento, con la possibilità che patologie mitraliche che potrebbero essere ‘riparate’ vadano invece incontro a sostituzione con protesi meccaniche e biologiche".
Come intervenire
Esistono due approcci possibili per la chirurgia riparativa della valvola mitrale:
- la riparazione mitralica convenzionale (sternotomia);
- la chirurgia mininvasiva.
Le due procedure sono state oggetto anche di un boxing ring durante il congresso MICS di giugno in cui chirurghi e clinici si sono sfidati ognuno tentando di portare acqua verso il proprio mulino (riparazione convenzionale vs riparazione mini-invasiva). È emerso che sicuramente la chirurgia mini-invasiva è associata ad alcuni vantaggi nell’immediato post-operatorio anche se ulteriori studi sono necessari per attestare la superiorità di una tecnica sull’atra". Le procedure mininvasive trovano particolare vantaggio per i pazienti fragili, come gli anziani. La letteratura è invece frammentaria per quello che riguarda i costi. In generale si può dire che a fronte di costi immediati lievemente maggiori, la chirurgia mininvasiva porta poi a dei risparmi nel lungo periodo per le ridotte complicanze da gestire. L'idea è che, aumentando il volume d'azione, anche i costi iniziali possano essere in parte ammortizzati e quindi le due procedure potrebbero avere prezzi simili se non, addirittura, quella mininvasiva potrebbe portare a risparmi.