In tempi di pandemia COVID-19, prenderti cura del tuo cuore è più importante che mai.
Le malattie cardiovascolari in questo periodo rischiano di passare in secondo piano nonostante rappresentino la prima causa di morte nel nostro Paese. Giusta l’attenzione verso un virus che spaventa e che oggi conosciamo meglio, ma ricordiamo importanza di prendersi cura del cuore ponendo particolare attenzione alle patologie mitraliche.
Abbiamo chiesto al
Prof. Giuseppe Speziale, Presidente Mitral Academy, di spiegarci perchè la prevenzione è decisiva, anche per le patologie valvolari.
La patologia mitralica è molto più diffusa rispetto a quello che si pensa. Questo è dovuto al fatto che purtroppo non sempre la diagnosi arriva in tempo e per tempo. Spesso la malattia viene ben tollerata per molti anni, e poco vista magari negli esami clinici che non sempre sono approfonditi. Di fatto casi di patologia mitralica vera sono molti di più di quelli che in realtà registriamo.
Q
uesta patologia risulta infatti la seconda più frequente patologia valvolare riscontrata nei Paesi occidentali, dopo la stenosi aortica, rappresentando, secondo recenti stime europee, circa un terzo dei vizi valvolari acquisiti che interessano le cavità sinistre del cuore. Per questo è estremamente importante conoscerla e prevenirla.
Quali sono i soggetti più a rischio?
Alcune delle patologie mitraliche sono più prevalenti nelle donne, mentre sui sintomi bisogna porre molta attenzione perché il malato quando va dal medico tende sempre a sottrarre qualcosa per timore. Oggi possiamo però contare su degli strumenti che aiutano il paziente a evocare i sintomi e altri che invece indipendemente dai sintomi ti dicono a che punto è quella patologia mitralica. Per esempio alcuni sistemi di eco non tradizionale o l’ecografia transesofagea aiutano molto a individuare una malattia mitralica prima che diventi grave.
Quali sono i sintomi più frequenti della patologia mitralica?
Tra i sintomi classici il primo a cui fare attenzione è un'anomalo senso di stanchezza, perché un cuore con insufficienza mitralica è costretto a un lavoro maggiore, continuo, anche a riposo. Le persone spesso non associano questa stanchezza alla patologia mitralica e il rischio è di andare avanti cosi finche non compare anche l’affanno, ovvero il secondo sintomo più frequente che i medici chiamano dispnea. Nelle forme più avanzate si incorre poi in scompenso cardiaco.
Come si diagnostica l’insufficienza mitralica? Si può prevenire?
Sarebbe buona prassi che tutta la popolazione si sottoponesse almeno, come si fa per lo screening del tumore mammario, anche a uno screening cardiologico prima dei 40 anni, questo permetterà già di scovare molte patologie che ancora non sono sintomatiche, o non sono conosciute alla persona.
Uno dei sistemi immediati per riconoscere la patologia è l’ecocardiogramma, anche se molte volte questo non basta, e spesso l’ecocardio deve essere seguito da un’ecocardiografia sotto stress, quindi sempre un ecografia ma un po' più particolare perché viene somministrato anche un farmaco in grado di fare lavorare il cuore come se corresse. Oppure può essere un particolare tipo di ecografia transesofagea, quindi con un sondino attraverso il cuore per capire ancora meglio.
Per maggiori informazioni guarda
l'intervista completa al Prof. Giuseppe Speziale