Terapia chirurgica mini-invasiva, ultra-mininvasiva e non chirurgica

Nel rivoluzionare l’approccio al malato, tra le tecniche più innovative adottate sia in Cardiochirurgia che in Cardiologia interventistica, un ruolo di primo piano spetta alle procedure mininvasive e microinvasive comprese le tecniche percutanee.
 
Oltre a presentare molti vantaggi sotto il profilo dell’impatto complessivo sulle condizioni generali del paziente - sempre più anziano e sempre più fragile per la compresenza di altre patologie che ne precludono il trattamento convenzionale (la chirurgia a cielo aperto) -, le tecniche mininvasive e microinivasive abbassano in percentuale considerevole il pericolo d’infezioni; riducono lo stress cardiorespiratorio; comportano un minor sanguinamento intraoperatorio e abbreviano i tempi di guarigione e degenza ospedaliera.
 
Termini come ministernotomia, minitoracotomia, accesso transfemorale o transvenoso si sono quindi progressivamente affermati nell’attività specialistica rispetto a modus operandi che prevedevano estese incisioni dello sterno e del torace per arrivare alle strutture cardiache sulle quali agire allo scopo di correggere i difetti funzionali o sostituire “parti” danneggiate dalle malattie. 

 

Tecniche riparative

La morfologia della valvola mitrale si presta bene alla procedura riparativa. Nonostante ciò, occorre fare riferimento a Centri di Alta Specialità la cui consolidata esperienza in termini di casistica, la disponibilità di tecnologie all’avanguardia e il costante training professionale dei medici permettono d’intervenire in sicurezza e con il minor rischio di complicanze possibile.  
Alla valvuloplastica corrispondono un indice di mortalità operatoria più basso e una migliore prognosi a distanza (miglioramento della sopravvivenza) rispetto all’impianto di protesi meccanica o biologica. Il grado di fattibilità dell’intervento riparativo è piuttosto elevato: oltre il 90% dei pazienti è ritenuto idoneo. Tuttavia, considerate le singole alterazioni valvolari, non tutti i soggetti sono candidabili alla mitralica.

Tecniche sostitutive

Nei casi in cui l’intervento riparativo non sia praticabile, la correzione del vizio valvolare - soprattutto in caso di stenosi - prevede l’utilizzo di protesi mitraliche sia di tipo biologico che meccanico.